In questi giorni la Chiesa cattolica celebra la festa del Corpus Domini.
Iniziata nel XIII secolo, in questa festa si ricorda con processioni la presenza di Dio nel pane e nel vino. Per questo l’ostia viene portata solennemente in processione.
C’è una lunga discussione tra la chiesa cattolica e quelle della Riforma sulla comprensione teologica della Cena.
Il Venerdì Santo e il Corpus Domini sono state, un tempo, giornate di battaglia delle due confessioni. Si narra che, il Venerdì Santo, ritenuto da molti una festa prettamente evangelica, i cattolici battessero i tappeti facendo molto rumore. Per questo, i protestanti, il giorno del Corpus Domini, si vendicavano facendo provocatoriamente il bucato.
In senso stretto, l’ostia del Corpus Domini è un tentativo di dimostrare la presenza di Dio nella nostra vita. Martin Lutero trovava ciò scorretto, perché Dio non lo si può vincolare ad alcunché.
Noi possiamo descrivere la presenza di Dio solo per immagini. Possiamo narrare storie, in cui la potenza di Dio si è manifestata nella nostra vita. Queste storie sono differenti, perché ciascuno e ciascuna di noi ha una biografia diversa con Dio. Dio non lo si può toccare o fissare in una formula.
Per me la presenza di Dio – anche nella Cena – è la promessa che Dio è sempre di più di quanto io possa arrivare a capire con la mia ragione.
Il pane e il vino mi dicono questo: “Su Dio puoi contare nella tua normalissima vita quotidiana!”.
Non c’è bisogno di cerimonie particolari per dimostrare che Dio è qui!
Al contrario: il gentile “Entri, entri!” in un bar, in cui io mi rifugio, mentre sta piovendo a dirotto e io mi sono ritrovata, in un secondo, completamente fradicia.
Un’amica, che mi invia una notizia, perché ha appena pensato a me.
Che Dio pensi a me in questa forma, mi rinfranca.
La nostra vita con Dio ha a che fare con queste sorprese della vita di tutti i giorni.
Ha a che vedere col fatto che lo Spirito soffia dove vuole.
E per accorgermi del soffio del potere dello Spirito di Dio, ho bisogno di pause e talora proprio di fare una sosta. Non essere sempre in azione.
Comprendo bene che Lutero abbia rifiutato di fissare la presenza di Dio in un’ostia.
E così prendo il Corpus Domini come un gradito promemoria cattolico che io devo contare su Dio.
Oggi e ogni giorno.
Pastora Annette Herrmann-Winter (traduzione dal Tedesco: Anna Paola Laldi)