La gratitudine è la capacità di essere riconoscenti verso qualcuno o qualcosa E questa capacità, ci dicono gli esperti, ci aiuta a vivere meglio. Ci sono persone che sono costantemente insoddisfatte della vita, mentre altre, ringraziano Dio per ogni nuovo giorno. In ultima analisi ringraziare significa apprezzare la vita. La gratitudine è una qualità del cuore. Qualcuno ha detto che non è la felicità a renderci grati, ma è la gratitudine a renderci felici. Perché gratitudine significa provare pienezza, sentirsi compiuti e apprezzare ciò che si ha e ciò che si è. Non essere riconoscenti per quello che abbiamo porta infatti ad uno stato di insoddisfazione permanente Non a caso molti studiosi affermano che si diventa depressi non tanto per ciò che ci capita nella vita, ma per il modo di reagire di fronte agli eventi, che nutre il nostro mondo interiore.
Spesso diamo per scontato i doni che Dio ci fa. Forse non ci rendiamo conto che viviamo in un universo estremamente generoso. Dio creatore assiste continuamente le sue creature, proprio come una madre che accudisce la prole. Eppure diamo per scontato tutto questo. Senza gratitudine questi meravigliosi miracoli che Dio ha creato e che ci mette a disposizione passano inosservati. La gratitudine permette all’individuo di comprendere questa verità fondamentale dell’amore e della cura di Dio per la sua creazione. Ed è grazie alla gratitudine che possiamo entrare in armonia con la creazione. Senza gratitudine l’essere umano rema contro la creazione,rischia di distruggere gli equilibri, gli ecosistemi e di autodistruggersi.
Qui Paolo ci esorta a non cessare mai di pregare: in ogni cosa rendete grazie. Questo non significa che noi dobbiamo continuamente pregare Dio senza fare nient’altro, significa coltivare un atteggiamento di riconoscenza verso Dio, ma significa anche assecondare l’opera di Dio e diventare custodi del creato. In altre parole avere un orientamento di gratitudine nella nostra vita verso il Signore ci porta ad un impegno attivo verso la creatura e la creazione
Un giorno si presentarono a Gesù 10 lebbrosi per essere guariti (Luca 17,11-19). Gesù li manda a mostrarsi ai sacerdoti, i quali secondo la legge dovevano attestare l’avvenuta guarigione. Mentre erano per strada tutti sono stati guariti, ma dei 10 solo 1, uno straniero, ritorna da Gesù per esprimere il suo ringraziamento. Gesù stesso fa notare la mancata riconoscenza dimostrata dagli altri 9. “Dove sono gli altri 9 ?–chiede Gesù-. Nessuno tranne questo straniero è tornato per dare gloria a Dio
Impariamo da questo straniero ad essere riconoscenti a Dio .
Pastore Carmine Bianchi